"IL DIARIO SPIRITUALE"
di Michela Pavesi
Credo che quello che ha sempre caratterizzato la mia vita sia stata la ricerca di ampliare la coscienza per avvicinarmi in modo più consapevole a Centro del mio essere.
In questo sono stata aiutata da una scelta di lavoro che mi ha portato a contatto con l'handicap mentale. Soprattutto in quegli anni mi sono chiesta spesso il perché di certi destini e sono stata incantata ad osservare dedizione e amore dati in modo incondizionato. I volontari, i colleghi, i medici, i ragazzi con i quali lavoravo sono stati grandi maestri di vita. Ho imparato a non bruciarmi su alcune domande, ma a vedere, che al di là dei nostri limiti, ci sono tali e tante manifestazioni di amore, solidarietà,tolleranza e fiducia che odio, egoismo, chiusura e sfiducia possono poco e sono di gran lunga superati da piccole azioni compiute da piccoli uomini in piccole realtà quotidiane. In quel periodo ho cominciato a comprendere, anche grazie ai miei formatori, che l'ascolto e il non giudizio sono indispensabili, se vuoi conoscere te stesso e chi si affida a te. Mentre vivevo forti esperienze "ordinarie", qualcuno mi ha detto che avrei potuto diventare Pranoterapeuta.
Non è stato semplice per me entrare in un mondo così particolare e comprendere che avrei potuto dare di più, forse, e comunque in un altro modo.
In questo cammino ho avuto come formatore il dott. Massimo Inardi che mi ha insegnato a guardare alla persona e non alla malattia. E' stato un altro rinforzo a quello che sentivo e vivevo ogni giorno. Poi sono diventata a mia volta formatrice di pranoterapeuti per conto della mia Associazione, l'A.MI. University, e da là ho cominciato a raccogliere una tale esperienza di vita e il desiderio di un mezzo, per conoscere di più me stessa, è diventato ancora più forte. Avevo già fatto l'esperienza dell'analisi, pregavo, meditavo, studiavo, ma mi mancava qualcosa. L'incontro col dott. Douglas Baker mi ha fornito la risposta: il Diario Spirituale.
Questo consente di andare nel profondo attraverso tutte le piccole cose di ogni giorno.
Il Diario aiuta a focalizzare l'attenzione, spinge a non arrendersi, a non avere paura di se stessi, a togliersi la maschera. Mi piace molto avviare le persone verso uno strumento che è alla portata di ognuno e che assomiglia ai piccoli sassi di Pollicino. Anche noi siamo alla ricerca della nostra Casa e siamo in grado di trovare la strada che rischiamo di perdere. Non servono grandi cose: basta stare in silenzio ad ascoltare. Tutto ci arriva se abbiamo buon cuore, pazienza e consapevolezza di essere nati nell'Amore per essere strumenti d'Amore.
Per arrivare ad avere una vita vissuta con gioia, bisogna essere consapevoli della propria spiritualità, calata nel vivere quotidiano. Questo ci porta a vivere in modo più responsabile senza dicotomie dolorose: siamo esseri spirituali dotati di fisicità ed esseri fisici dotati di spiritualità.
Il Diario aiuta a comprendere questo, a costruire il ponte che avvicina all'anima, considerando il mezzo della quale è dotata e dal quale non si può prescindere: il corpo.
Attraverso la capacità di soffermarsi e di andare dentro al quotidiano, possiamo veramente conoscere meglio noi stessi e questo rende la nostra vita più semplice, più gioiosa e fa di noi persone in grado di "vedere" veramente gli altri.
Possiamo usare qualsiasi linguaggio scritto; io per esempio, uso la poesia e nel mio libro "Aprir parole..." (edizione Crisalide) c'è uno spazio dedicato a chi vuole cominciare il proprio incontro con sè attraverso il mezzo che ritiene più opportuno. L'importante è cominciare a ricercare i sassolini necessari a segnare la strada per non perderci e poter ritornare a Casa.
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